La Collegiata dei SS. Pietro e Stefano di Bellinzona

Il campanile, che si erge sul lato settentrionale del tempio, iniziato nel 1567 e terminato nel 1583, accoglie alla sua sommità sei campane,

tutte fuse nel 1823 da Bizzozero di Varese.

La Collegiata dei SS. Pietro e Stefano di Bellinzona

Passando in rassegna le dieci cappelle laterali, entrando dalla porta principale a sinistra, troviamo:
1) Cappella di Sant'Anna, attestata dal 1678.
2) Cappella della natività di Gesù, attestata dal 1747, come l'altare.
3) Cappella della Madonna di Lourdes.
4) Cappella del Sacro Cuore di Gesù, attestata dalla seconda metà dei XIX secolo.
5) Cappella della Madonna del Rosario, fondata nel 1752 ca.

Entrando dalla porta principale a destra, troviamo:
1) Cappella di San Gaetano di Thiene, attestata dalla prima metà del XIX Sec.
2) Cappella di San Carlo Borromeo, attestata dal 1629. L'altare è del 1747.
3) Cappella del Corpus Domini, attestata dal 1579. L'altare, 1778, è opera di Francesco Maria Colombara da Ligornetto. Di rilievo le tele (1601-10) del bolognese Camillo Procaccini e bottega, in particolare L'Ultima Cena.
4) Cappella di San Luigi Gonzaga, attribuita dal 1776 ca. L'altare è del XVIII secolo.
5) Cappella di San Fulgenzio martire, fondata tra il 1752 ed il 1756. L'altare è del XVIII secolo, mentre le statue lignee dei Santi Pietro e Paolo sono della prima metà del XVII secolo.
Il pulpito, attribuito a Francesco Antonio Grazioso Rusca di Rancate, venne eseguito nel 1784. È una grande balaustra rotonda con baldacchino, innestata al pilastro dell'arco trionfale sinistro. Sulla cupola del baldacchino, fra due cherubini, si erge la statua della Fede.
Sulla destra di chi entra nel tempio dal portale principale, si trova l'acquasantiera grande di marmo, detta anche Fontana sforzesca o Trivulziana perché ritenuta proveniente da un castello degli Sforza. È un autentico gioiello dell'arte scultorea lombarda.
In questa chiesa c'è però un'altra acquasantiera. È quella che si può ammirare, al lato opposto del pulpito, ai piedi dei pilastro dell'arco trionfale destro. Di marmo lavorato e scolpito è considerata un'opera dell'arte rustica del XVI secolo.
Sulla sinistra di chi entra dal portale principale si trova invece il Battistero, opera di Gaspare Mola di Coldrerio. La bella vasca marmorea del fonte battesimale è del principio dei XVII secolo. Del 1610 è il ciborio di noce scolpito e intagliato che copre la vasca.

 

L'interno di questa chiesa a navata unica con cinque cappelle per lato è dominato dall'altare maggiore, e questi, a sua volta, sul fondo dell'abside dal quadro raffigurante la Crocifissione, opera attribuita a Simone Peterzano. Il dipinto è del 1568-69.
L'altare maggiore, progettato da Giuseppe Baroffio di Varese, è stato realizzato da Francesco e Giacomo Marchese e da Bernardo Giudice di Saltrio, nel periodo 1763-65.